13.6.16

Colpito e affondato.

L'acqua scorreva veloce lungo la mia pelle. Il mio corpo si rilassava appena sotto al forte getto caldo, e piano piano si calmava. Ancora spaventato, cingevo il mio petto in un abbraccio compassionevole, che a lungo andare mi faceva sentire protetto. Socchiusi le palpebre delicatamente, scorgendo una serie di fotogrammi, intenti a rincorrersi tra i miei pensieri.

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